APRILE

LA MEMORIA COMUNE

ministro cardinale.jpg Era il 3 aprile del 2001 quando, per comunicare ufficialmente la positiva conclusione dell'iter per ...(leggi tutto)

I NOSTRI PADRI

boemondo.jpg Secondo una tradizione piuttosto attendibile fu Boemondo I d’Altavilla - detto anche il Normanno...(leggi tutto)

LA TRADIZIONE LOCALE

L'ARCOBALENO RICORDA

IMPRONTE ED ISTANTI

Al mare

L'una dopo l'altra,
l'onde del mare
si prostrano ai miei piedi.
Ora so di non essere
un uomo da nulla.

Vito Giuseppe Mele
Il mio cuore in versi, Edizioni Libroitaliano, 2002...(leggi tutto)

L'ARCOBALENO SEGNALA

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dicembre/gennaio 2019-2020

L'ARCOBALENO PROMUOVE

L'ARCOBALENO CONSIGLIA

22 - 5 - 2017
25 anni fa le stragi in Sicilia: pagine di storia da non dimenticare
Incontro con gli studenti sanvitesi questa mattina nell'auditorium "Buonsanto"

Si è tenuto questa mattina, nell'auditorium della scuola "Buonsanto", un interessante incontro per riflettere sulla legalità e su quelle tristi pagine di storia rappresentate dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, accadute esattamente 25 anni fa, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le loro scorte.
A parlare ad una platea composta dagli studenti delle terze classi delle due scuole secondarie di primo grado cittadine (Primo e Secondo Istituto Comprensivo) ed a quelli delle classi del biennio delle scuole superiori (Liceo "Leo" e Professionale "Impastato") sono stati il senatore Dario Stefano ed il colonnello dei carabinieri Nicola Conforti.
Dopo i saluti della dirigente scolastica ospitante, dott.ssa Maria Concetta Siciliano e del consigliere comunale delegato all'animazione culturale che ha curato l'evento, il dott. Salvatore Musa, ha preso la parola il senatore Stefano: "I giudici Falcone e Borsellino - ha affermato tra le altre cose il parlamentare - esprimevano concetti che tutti condividiamo ma nella vita di ogni giorno non lo dimostriamo. Le cose si possono cambiare ma ognuno di noi deve dare il proprio contributo".
Il Comandante provinciale dei carabinieri, col. Conforti, ha parlato di rispetto delle regole e di integrazione. Alla domanda di uno studente, che chiedeva perché ha scelto di fare quel mestiere e se ha paura per i rischi che corre, ha risposto: "È l'entusiasmo nel fare il proprio lavoro che consente a forze dell'ordine e magistrati di non farsi prendere dalla paura".
L'incontro è stato chiuso dall'intervento del sindaco della città, Domenico Conte.

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