APRILE

LA MEMORIA COMUNE

ministro cardinale.jpg Era il 3 aprile del 2001 quando, per comunicare ufficialmente la positiva conclusione dell'iter per ...(leggi tutto)

I NOSTRI PADRI

boemondo.jpg Secondo una tradizione piuttosto attendibile fu Boemondo I d’Altavilla - detto anche il Normanno...(leggi tutto)

LA TRADIZIONE LOCALE

L'ARCOBALENO RICORDA

IMPRONTE ED ISTANTI

Al mare

L'una dopo l'altra,
l'onde del mare
si prostrano ai miei piedi.
Ora so di non essere
un uomo da nulla.

Vito Giuseppe Mele
Il mio cuore in versi, Edizioni Libroitaliano, 2002...(leggi tutto)

L'ARCOBALENO SEGNALA

IL NOSTRO BIMESTRALE copertina 6 2019.jpg
dicembre/gennaio 2019-2020

L'ARCOBALENO PROMUOVE

L'ARCOBALENO CONSIGLIA

26 - 5 - 2015
Cenzino Iaia: "A proposito di Specchiolla"


Alcuni giorni fa ha attirato la mia attenzione, sul sito dell’Arcobaleno, l’interessante intervento dell’amico Paolo Siciliano sul tema della rivendicazione di Marina di Specchiolla al territorio sanvitese, tema catapultato, più o meno a proposito, nel bel mezzo della campagna elettorale.
Mentre condivido quasi tutte le successive riflessioni, sempre a sua firma, del 21 maggio u.s.
In premessa una precisazione: lo Statuto del nostro Comune è stato approvato nel 1991, come atto dovuto ai sensi della Legge n. 142/’90; lo stesso Paolo era Assessore alle Finanze, lo scrivente era Sindaco in quella breve stagione dei lunghi coltelli branditi alle spalle, le mie, da personaggi di scarso spessore umano e morale. Stagione che aprì un’autostrada all’avvento della destra, con le pesanti conseguenze che si possono oggettivamente leggere nel degrado fisico e culturale in cui versa la nostra città. Successivamente, anche in virtù di nuovi provvedimenti legislativi nel frattempo intervenuti, in primis il T.U. n. 267/2000 sugli Enti Locali, lo Statuto ha subito diverse modifiche e integrazioni.
Veniamo alla questione. La circostanza richiamata da Paolo, datata anno 2002, l’ho vissuta insieme a lui nella veste di Assessore all’Urbanistica, incarico che mi era stato conferito dal Sindaco Masiello pochi giorni prima. Ricordo bene che riuscimmo a “strappare” un impegno scritto sancito con il documento citato. A conclusione dell’incontro, tenuto nella stanza del Sindaco di Carovigno, mi fu dato l’incarico di predisporre delle bozze di Atto costitutivo e di Statuto di un Consorzio di gestione o Accordo di programma o qualsivoglia altra forma di collaborazione che vedesse coinvolti il nostro Comune e quello di Carovigno nella gestione della marina di Specchiolla al fine di migliorarne la vivibilità. Perché questo era il massimo che si poteva “estorcere” agli amministratori di Carovigno e sia io che Paolo eravamo felici come una Pasqua per esserci riusciti. Almeno così pensavamo… Dopo appena una settimana avevo predisposto i documenti necessari. Ne informammo gli amministratori di Carovigno e li invitammo ad un incontro interlocutorio presso gli uffici del nostro Comune per eventualmente affinare la bozza di Statuto prescelta e poi sottoscriverla. Non si presentarono né al primo né ad un secondo incontro. Non risposero neppure al telefono… più chiaro di così!
Le disposizioni che regolano le modifiche territoriali, da allora ad oggi, sono rimaste le stesse: occorre il consenso di tutte le parti in causa, pur in presenza di un esito favorevole del referendum. C’è qualche folle disposto a scommettere un centesimo sulla possibilità che il Consiglio comunale di Carovigno possa mai, da qui a qualche secolo, approvare la rinuncia a Specchiolla in favore dei sanvitesi? Cosa mai potremmo mettere noi sull’altro piatto della bilancia? Convenite che i consiglieri comunali carovignesi che, in un moto d’impazzimento collettivo, dovessero approvare un simile provvedimento sarebbero costretti ad emigrare per tutelare la propria incolumità? Del resto, a parti rovesciate, lo faremmo mai noi stessi?
Ciò detto, fare di questo argomento il cavallo di battaglia della propria campagna elettorale da parte del candidato Sindaco sostenuto da Paolo non è serio, soprattutto non è rispettoso dell’intelligenza dei cittadini, ridotti, nella considerazione di chi mette in opera certi vecchi marchingegni, al ruolo degli utili idioti o del cosiddetto popolo bue, cui estorcere il consenso con la menzogna in maniera deliberata. Ci si può presentare come rinnovatori, se si ricorre a questi arcaici arnesi che nemmeno Cetto La Qualunque?!
Resta fermo che non dobbiamo mollare la presa e che abbiamo il dovere di reclamare il rispetto della dignità dei nostri concittadini conquistando spazi di partecipazione al governo di quella porzione di territorio che, se non formalmente, di certo sostanzialmente ci appartiene.
Quanto alla posizione del PD e del suo candidato Sindaco Domenico CONTE, rinviamo al programma ufficiale. Anzi, onde evitare la fatica della ricerca, stralciamo la parte in discussione.
“Alla revisione del PRG è indissolubilmente legata, a nostro avviso, l’annosa questione del riequilibrio territoriale tra il nostro Comune e quello viciniore di Carovigno e della QUESTIONE SPECCHIOLLA che va affrontato con serietà e senza demagogiche prese di posizione che puntualmente falliscono sotto i colpi della realpolitik. Riteniamo che sia urgente e necessario tentare di mettere il naso nella gestione della nostra marina da parte delle Amministrazioni comunali carovignesi, ma, farlo aprendo un contenzioso per uno scambio territoriale che ci consenta di aggiudicarci la proprietà di Specchiolla, ci appare una scelta inutile, improduttiva e demagogica. Nel passato si è tentato di costituire un Consorzio di gestione tra i due Comuni con il risultato finale di una Giunta comunale, quella di Carovigno, che ha clamorosamente disertato l’incontro conclusivo nel corso del quale si sarebbe dovuta formalizzare la collaborazione. E si parlava di una forma di co-gestione con cui S. Vito avrebbe dovuto impegnare proprie risorse umane e finanziarie con l’unico intento di migliorare il decoro e la vivibilità di Specchiolla. Riteniamo che queste siano ancora le reali strade da perseguire”.
Ecco: in una fase in cui da più parti s’invoca una moralizzazione vera e profonda della politica, riteniamo, senza polemica e senza la pretesa di dare lezioni a chicchessia, che la strada maestra sia la “narrazione” della verità, a qualunque costo. Non solo è fondamentale, essa è la precondizione per legittimarsi come competitor elettorale. Il resto è… fuffa!
Cenzino Iaia