APRILE

LA MEMORIA COMUNE

ministro cardinale.jpg Era il 3 aprile del 2001 quando, per comunicare ufficialmente la positiva conclusione dell'iter per ...(leggi tutto)

I NOSTRI PADRI

boemondo.jpg Secondo una tradizione piuttosto attendibile fu Boemondo I d’Altavilla - detto anche il Normanno...(leggi tutto)

LA TRADIZIONE LOCALE

L'ARCOBALENO RICORDA

IMPRONTE ED ISTANTI

Al mare

L'una dopo l'altra,
l'onde del mare
si prostrano ai miei piedi.
Ora so di non essere
un uomo da nulla.

Vito Giuseppe Mele
Il mio cuore in versi, Edizioni Libroitaliano, 2002...(leggi tutto)

L'ARCOBALENO SEGNALA

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dicembre/gennaio 2019-2020

L'ARCOBALENO PROMUOVE

L'ARCOBALENO CONSIGLIA

11 - 7 - 2020
FESTEGGIATO UN NUOVO CENTENARIO
È Giovanni Saracino

Figli, nipoti e pronipoti, tutti attorno, a fargli festa davanti​ a una gigantesca torta realizzata simboleggiando i decenni trascorsi; poi l'arrivo del sindaco che, a nome di tutta la comunità cittadina, ha voluto fargli gli auguri per lo splendido traguardo raggiunto: 100 anni. Per Giovanni Saracino, nato il 7 luglio 1920, martedì scorso è stata davvero una bella, intensa ed emozionante giornata.
A sera, come si diceva, il taglio della torta con i numerosi famigliari e amici e il saluto ufficiale del sindaco della città, Domenico Conte, che ha consegnato al festeggiato una pergamena con la riproduzione del suo atto di nascita. La conserverà insieme al diploma di concessione della medaglia di bronzo al valor militare, che reca la data del 1° luglio 1943 e, soprattutto, alla medaglia d’onore ricevuta, dalla mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della cerimonia svoltasi al Quirinale il 27 gennaio 2012 (è, questo, il riconoscimento che lo Stato Italiano riserva ai militari e ai civili che hanno vissuto la drammatica esperienza dei campi nazisti).
Giovanni Saracino, giovanissimo, ha combattuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale sul fronte greco-albanese e nel settembre 1943, quando si trovava con il suo reparto in Francia, venne catturato dai tedeschi e deportato in Germania: rimase per quasi due anni in un “arbeitslager”, prima di essere liberato dagli Alleati. Al ritorno a San Vito, il matrimonio e la creazione di quella splendida famiglia che l’ha festeggiato l’altra sera.

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