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Max Dentice xs.jpg Il 30 maggio 1916, nei cieli di Coltano di Pisa si consumava una tragedia aerea. Ne era vittima il c...(leggi tutto)

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IMPRONTE ED ISTANTI

Al mare

L'una dopo l'altra,
l'onde del mare
si prostrano ai miei piedi.
Ora so di non essere
un uomo da nulla.

Vito Giuseppe Mele
Il mio cuore in versi, Edizioni Libroitaliano, 2002...(leggi tutto)

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25 - 2 - 2015
IRRUZIONE DEI CARABINIERI IN UN APPARTAMENTO DI SAN VITO: SCOVATO UN RICERCATO.
Era accusato di omicidio

A San Vito dei Normanni, nel corso della notte, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi hanno tratto in arresto il 29enne brindisino Andrea Romano, ritenuto responsabile dell’omicidio in concorso e del tentato omicidio in concorso ai danni, rispettivamente, di Cosimo Tedesco e Luca Tedesco.
I fatti accaddero a Brindisi nella tarda mattinata del 1° novembre scorso.
Da quel giorno, Andrea Romano si era reso irreperibile unitamente al cognato Andrea Polito, attualmente ancora alla macchia.
Una lunga attività investigativa ha consentito, nella notte, di mettere fine alla clandestinità di Romano, che avrebbe trascorso parte della latitanza anche all’estero e in particolare in Spagna.
Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno fatto irruzione in un appartamento di San Vito dei Normanni, in via Padre Bronte. Il giovane, al momento dell’ingresso dei militari, era in compagnia di altri due individui entrambi arrestati per favoreggiamento. Si tratta dei censurati Giuseppe Prete, 23 anni di Carovigno, e Cosimo Remitri, 24enne di San Vito dei Normanni. I due oltre ad aver fornito la base logistica a Romano, hanno custodito un’Audi A6, rubata a Brindisi il 1 novembre 2014, che serviva al latitante per spostarsi nella provincia con un’auto veloce e potente.
Nel corso delle perquisizioni eseguite presso le abitazioni dei due fiancheggiatori è stata trovata una pistola Beretta mod. 84F cal. 9 corto, con 6 colpi nel serbatoio e matricola abrasa, che dovrebbe essere la stessa usata da Romano per commettere l’omicidio.
Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, Romano è stato associato alla casa circondariale di Brindisi, mentre Prete e Remitri sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

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