APRILE

LA MEMORIA COMUNE

ministro cardinale.jpg Era il 3 aprile del 2001 quando, per comunicare ufficialmente la positiva conclusione dell'iter per ...(leggi tutto)

I NOSTRI PADRI

boemondo.jpg Secondo una tradizione piuttosto attendibile fu Boemondo I d’Altavilla - detto anche il Normanno...(leggi tutto)

LA TRADIZIONE LOCALE

L'ARCOBALENO RICORDA

IMPRONTE ED ISTANTI

Al mare

L'una dopo l'altra,
l'onde del mare
si prostrano ai miei piedi.
Ora so di non essere
un uomo da nulla.

Vito Giuseppe Mele
Il mio cuore in versi, Edizioni Libroitaliano, 2002...(leggi tutto)

L'ARCOBALENO SEGNALA

IL NOSTRO BIMESTRALE copertina 6 2019.jpg
dicembre/gennaio 2019-2020

L'ARCOBALENO PROMUOVE

L'ARCOBALENO CONSIGLIA

24 - 12 - 2016
Controlli della Forestale tra le bancarelle del mercato
Sequestrate e distrutte piante di ulivo senza "passaporto"

Durante un accertamento programmato fra le bancarelle del mercato di San Vito dei Normanni da parte del Corpo Fortestale dello Stato sono state trovate, esposte per la vendita, 45 piante (di cui 15 di ulivo, oltre ad oleandri, ciliegi, amarena e rosmarino), non accompagnate dal prescritto "passaporto", obbligatorio per le specie potenziali portatrici di patogeni da infezione, come l’ulivo, per la Xylella. Peraltro, il rivenditore, un vivaista ostunese, è risultato non iscritto alla Regione Puglia quale esercente l’attività vivaistica e, per questo motivo, oltre ad essere sanzionato al pagamento di 5.000 euro, è stato denunciato.
È bene ricordare che è in vigore un divieto assoluto di commercializzazione di piante ospiti della Xylella, fra cui soprattutto l’olivo, all’interno delle zone infette, a meno che le piante non siano state prodotte in ambiente ermetico e sterile e movimentate nelle stesse condizioni, certificate dai servizi fitosanitari regionali, condizione necessaria per il rilascio del "passaporto delle piante".

L'altro giorno, dunque, i forestali hanno proceduto al sequestro delle piante e, con la collaborazione degli ispettori fitosanitari dell’ufficio provinciale agricoltura di Brindisi della Regione Puglia, a certificarne la distruzione, che è avvenuta in un’area predisposta messa a disposizione dall’Arif (Agenzia regionale per le risorse irrigue e forestali).
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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