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LA MEMORIA COMUNE

ministro cardinale.jpg Era il 3 aprile del 2001 quando, per comunicare ufficialmente la positiva conclusione dell'iter per ...(leggi tutto)

I NOSTRI PADRI

boemondo.jpg Secondo una tradizione piuttosto attendibile fu Boemondo I d’Altavilla - detto anche il Normanno...(leggi tutto)

LA TRADIZIONE LOCALE

L'ARCOBALENO RICORDA

IMPRONTE ED ISTANTI

Al mare

L'una dopo l'altra,
l'onde del mare
si prostrano ai miei piedi.
Ora so di non essere
un uomo da nulla.

Vito Giuseppe Mele
Il mio cuore in versi, Edizioni Libroitaliano, 2002...(leggi tutto)

L'ARCOBALENO SEGNALA

IL NOSTRO BIMESTRALE copertina 6 2019.jpg
dicembre/gennaio 2019-2020

L'ARCOBALENO PROMUOVE

L'ARCOBALENO CONSIGLIA

19 - 3 - 2018
Canile intercomunale: la protesta dei sindaci
Giudicate insufficienti le risorse assegnate dalla Regione

Invitati dal Sindaco, si sono riuniti la scorsa settimana, presso il Municipio di San Vito dei Normanni, i rappresentanti dei Comuni di Carovigno, Ceglie Messapica, Latiano e San Michele Salentino, sottoscrittori - insieme a quello di San Vito dei Normanni con ruolo di capofila - di un Protocollo di intesa ex art. 15 della Legge n. 241/1990 per la candidatura in forma associata del progetto “Canile rifugio intercomunale dell’Alto Salento” a finanziamento previsto dall’Art. 7 della Legge Regionale n. 36/2017 (Assestamento e variazioni al bilancio di previsione 2017).
Erano presenti, oltre al sub commissario Dr. Gigante per il Comune di Carovigno, gli Assessori Grazia Santoro per Ceglie Messapica, Michele Corsari per San Michele Salentino e Michele Locorotondo per Latiano, unitamente ai Comandanti della Polizia Locale Passante, Urso, Filomeno per concordare una linea comune rispetto all’entità, ritenuta unanimemente insufficiente, del contributo concesso dalla Regione Puglia per la realizzazione del detto canile (€ 31.000,00).
È stata ribadita la criticità derivante dal fatto che, nonostante – come rimarcato dal Dirigente della Regione Puglia in nota di riscontro a S.E. il Prefetto di Brindisi – l’asserito nesso tra il bando per la concessione di contributi per la realizzazione di canili e la nota con cui il Prefetto sottolineava il valore aggiunto dato dal consorzio tra 5 Comuni della Provincia e dall’utilizzo di un bene confiscato alla criminalità, nell’elaborazione del criterio di distribuzione dei contributi non si è tenuto alcun conto di tali peculiarità. Inoltre, non è stata tenuta in considerazione la gravissima situazione in cui versa il territorio della Provincia di Brindisi, i cui Comuni da diversi anni ormai sono impossibilitati ad accalappiare cani vaganti sul territorio, fatta eccezione per sporadici casi (animali feriti o protagonisti di gravi episodi) in cui i Sindaci hanno dovuto disporre il ricovero presso strutture o cliniche al solo fine di scongiurare la morte dell’animale o immediato pericolo per la pubblica e privata incolumità.
L’Ente Regione ha distribuito l’importo di € 500.000,00 “a pioggia”, senza tener dunque conto nella parametrazione dei contributi né della bontà dei progetti, né della situazione dei singoli comprensori della Puglia, né dell’alto valore, anche simbolico, del consorzio di 5 Comuni i cui Amministratori, al di là delle appartenenze politiche e nel solo preminente interesse delle comunità governate, hanno posto in essere, insieme ai funzionari, un percorso innovativo e virtuoso potenzialmente in grado di arginare il fenomeno randagismo nel comprensorio d’interesse.
I rappresentanti dei Comuni si sono così determinati per una immediata sortita dei 5 Sindaci in Regione al fine di rappresentare, ancora una volta, il problema randagismo nella Provincia di Brindisi che, certamente, stante la situazione finanziaria di tutti gli Enti, impegnati in questi giorni nel difficile compito di chiudere i bilanci di previsione, non può trovare soluzione con l’irrisorio (rispetto al progetto) contributo economico riconosciuto.
Il commento del Sindaco Conte: “Gli attuali Amministratori pagano lo scotto di anni di inerzia rispetto a precisi obblighi di legge in merito alla gestione dei cani randagi: consapevoli delle responsabilità, sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza dei territori amministrati, abbiamo voluto interrompere questa inerzia con un progetto virtuoso che consenta ai Comuni di avere un proprio canile e non ci fermeremo dinnanzi a nessuna difficoltà”.

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